Friday, May 13, 2016
[#corporate behaviour - 01] Managerialita' e parita' di genere.
All'inizio di Marzo 2016, una persona nota, membro di una community che si occupa d'innovazione, fu invitata a contribuire a un convegno di una nota societa' di telecomunicazioni Italiana, dal sottotitolo "La parita' di genere riguarda tutti. Anche gli uomini". Ironia, la stra-grande maggioranza del panel era composta da uomini.
Egli chiese spunti per confezionare il suo intervento e fra i quesiti ci fu questo: "Quali sono i principali ostacoli, oggi in Italia, al raggiungimento della parità di genere?"
Nei miei anni da professionista ho osservato e imparato un sacco dall'esperienza di lavoro con colleghe. Di seguito la mia risposta.
"Qualche anno fa partecipai a un evento in cui lo speaker era l'AD del piu' grande gruppo bancario Italiano in Europa. Il suo intervento incluse alcune considerazioni in cui mi ritrovo. Non ricordo le parole esatte, percio' vado a memoria e riassumo, usando concetti miei.
Partiamo dal presupposto, teorico, che la natura abbia deciso di distribuire l'intelligenza, fra uomini e donne, secondo una Gaussiana. Allora non si spiega perche' almeno l'80% dei dirigenti nelle corporate Italiane sia maschio. Quanto meno si sta perdendo un 30% di potenziale in capacita' manageriale. Come mai non si riesce ad avere un equilibrio di genere compatibile con l'assunto iniziale?
Se il problema e' che le donne (immaginiamo, semplificando, in quota parte maggiore della meta') hanno bisogno di uscire dall'ufficio alle 17:00, magari per andare a prendere figli a scuola (per altro non capisco perche' lo stesso problema non l'abbiano gli uomini), allora l'innovazione consisterebbe nell'essere abbastanza ordinati e diligenti dal pianificare gli incontri che le coinvolgono affinche' non si svolgano dopo le 17:00. Non dovrebbe essere un impegno troppo gravoso.
Non avere una distribuzione del potenziale coerente con la capacita' e' un limite alla crescita delle imprese. Il sospetto che cio' accada perche' a guidare le imprese siano per la gran parte uomini nasce spontaneo.
A ogni modo, non valorizzare questo potenziale o e' una scelta o e' una non scelta. Nel primo caso e' una scelta manageriale incomprensibile: perche' farsi male da soli? Nel secondo caso e' superficialita', nella migliore delle ipotesi."
DP
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